Ho iniziato questo post tremila volte. Non mi viene un incipit. Non c’è molto che io sappia dire e non sono brava a scrivere certe cose (probabilmente non sono brava a scrivere niente, ma questo è un altro discorso).
Sta di fatto che oggi trascrivo questi bei versi del poeta turco Nazim Hikmet tratti dalla raccolta Poesie d’amore (1933-1962).
Si chiama Non vivere come un inquilino e credo che sia un giusto augurio. ❤
Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto
mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore,
saziarsi della vita, figlio mio,
è impossibile.
Non vivere su questa terra come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna (materna n.d.r. … 🙂 )
Credi al grano,
alla terra,
al mare
ma prima di tutto – all’uomo.
Ama la nuvola,
il libro
la macchina,
ma prima di tutto – l’uomo.
Senti in fondo al tuo cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto – il dolore dell’uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia
e della neve,
dell’inverno e dell’estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto –
godi dell’uomo.
ho girato questa poesia a mio figlio Leon stasera ne parleremo grazie
Grazie Silvia………da dedicare anche al mio ometto fra 15 gg…. 🙂
bellissima poesia! 🙂
[…] è Nazim Hikmet e qui sotto copio una sua poesia che mi fa piangere di gioia e infelicità […]