Frida Kahlo non poteva avere figli e ne perse tre. Oltre all’incidente, che la rese invalida per sempre, le continue operazioni e l’impossibilità di far totalmente suo Diego Rivera, suo adorato marito, questo fu il suo dolore più grande.
I suoi quadri sono zeppi di riferimenti alla fertilità e alla sua voglia di maternità frustrata.
Frida popolò la sua vita di tanto altro. Di pittura, d’amore per Diego e per altri uomini e donne, di politica, di animali e di natura, di molte amicizie e alleanze intime.
C’è una lettera che mi ha colpito in particolare per una frase e per il risultato della scrittura, un esito poetico più che epistolare. È una breve lettera, diversa da tutte le altre.
Frida la scrisse nel 1939 alla pittrice Jaqueline Lamba, una delle sue amiche più care e moglie di André Breton, che invece disprezzava.
Evocazioni nostalgiche, bambine e bambole e vestiti. Sensibilità femminile.
A un’amica francese
Da quando mi hai scritto, in un giorno così limpido e lontano, volevo spiegarti che non posso allontanarmi dai giorni né tornare indietro nel tempo fino a un’altra epoca. Non ti ho dimenticata – le notti sono lunghe e difficili.
L’acqua. La nave, il molo e la partenza che ti rendeva così piccola ai miei occhi imprigionati in quella finestra rotonda che guardavi per conservarmi nel tuo cuore.
Tutto ciò è intatto. Poi vennero i giorni, nuovi di te. Oggi vorrei che il mio sole ti toccasse. La tua bambina è la mia bambina, i burattini, sistemati con ordine nella grande stanza di vetro, appartengono a entrambe.
Lo huipil* con i nastri violetti e rossicci è tuo. Mie le vecchie piazze della tua Parigi…
A dire il vero non so nemmeno se Breton e Jaqueline avessero una bambina e se Frida qui si riferisse proprio a quello, ma sarebbe indifferente.
Tutti i bambini sono i nostri bambini, la femminilità amorosa funziona così.
*Parte superiore del tradizionale abito femminile maya, ricamato con colori vivaci.
Le immagini ritraggono tutte Frida e Jaqueline.
Riferimenti
Frida Kahlo, Lettere appassionate, a cura di Martha Zamora, traduzione di Monica Martignoni, Abscondita
Grande Autrice che non sempre capisco ma è un mio limite penso di tempo….
Secondo me il suo personaggio soffre un po’ il fatto di essere troppo famosa e “mercificata”, passami il termine, senza essere realmente conosciuta… ho letto la sua bio (con commenti e note a tutti i suoi quadri) e le sue lettere, ecco mi hanno fulminato!
Mi dai indicazioni sul libro a cui ti riferisci per favore?
Certo: Hayden Herrera, Frida, una biografia di Frida Kahlo, Neri Pozza
Preso nota grazie.