Trainspotting, 1996

Avevo vent’anni e come tutti i post-adolescenti turbolenti e turbati di quel periodo lessi il libro senza nemmeno chiudere le palpebre. Nella stessa modalità vidi il film. Ok.

Ero già innamorata di Mark Renton grazie a Irvine Welsh, ma quando assunse le sembianze di Ewan McGregor beh, allora l’amore diventò qualcosa di più serio. Wow, ragazze.

In quel tempo io e i miei amici aspiravamo ad essere marci e maledetti. Non ce l’abbiamo fatta, siamo rimasti dei ragazzini per bene. Più o meno.

Trainspotting divenne un’ossessione per tutti noi che per mesi parlammo solo citando frasi dal romanzo/film. A pochi passi da Trainspotting 2 mi pare doveroso riprendere in mano alcune di quelle parole.

[…] Scegliete la vita. Scegliete un lavoro. Scegliete una carriera. Scegliete la famiglia. Scegliete un maxi televisore del cazzo. Scegliete lavatrici, macchine, lettori cd e apriscatole elettrici. Scegliete la buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita. Scegliete un mutuo ad interessi fissi. Scegliete una prima casa. Scegliete gli amici. Scegliete una moda casual e le valigie in tinta. Scegliete un salotto di tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo. Scegliete il fai-da-te e chiedetevi chi cazzo siete la domenica mattina. Scegliete di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete un futuro. Scegliete la vita.
Ma perché dovrei far cose come queste? Io ho scelto di non scegliere la vita. Ho scelto qualcos’altro. Le ragioni? Non ci sono ragioni. Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?

La verità è che sono cattivo, ma questo cambierà, io cambierò, è l’ultima volta che faccio cose come questa, metto la testa a posto, vado avanti, rigo dritto, scelgo la vita. Già adesso non vedo l’ora, diventerò esattamente come voi: il lavoro, la famiglia, il maxitelevisore del cazzo, la lavatrice, la macchina, il cd e l’apriscatole elettrico, buona salute, colesterolo basso, polizza vita, mutuo, prima casa, moda casual, valigie, salotto di tre pezzi, fai da te, telequiz, schifezze nella pancia, figli, a spasso nel parco, orario d’ufficio, bravo a golf, l’auto lavata, tanti maglioni, natale in famiglia, pensione privata, esenzione fiscale, tirando avanti lontano dai guai, in attesa del giorno in cui morirai.

Da allora io non compro Converse se non sono uguali a quelle della foto in apertura. Much ❤ Irvine, much ❤ Mark, much ❤ Ewan.