A volte mi lascio sopraffare dal male. Mi guardo intorno e mi sento soffocare. Il mondo è un teatro dell’orrore.
Guerre ovunque, si muore sotto le bombe, in fondo al mare, di fame, di malattie guaribili altrove, per mano del proprio amato, della propria madre, di chi mai ti aspetteresti e di chi non ti conosce nemmeno.
In questo posto disgraziato, dove ognuno di noi cerca comunque di far maturare i propri sogni, si muore anche di poesia.
Ho già postato I baffi di Frida Kahlo di Ashraf Fayadh, poeta e artista condannato a morte per apostasia* (ovviamente è un pretesto: lo vogliono morto perché è di origine palestinese e perché dice ciò che pensa, colpe gravissime in Arabia Saudita).
Il 14 gennaio si svolgerà un reading internazionale, promosso dal Festival di Letteratura di Berlino, a sostegno della causa di Ashraf Fayadh.
Ma quali sono le poesie che lo hanno fatto condannare?? Eccone alcune, tratte dalla raccolta Instructions Within (Dar al-Farabi, Beirut 2008).
” Petrolio” è, ovviamente, la prima parola.
il petrolio è innocuo, non fosse per la scia di miseria che lascia.
Il giorno che si rabbuia in volto chi scopre un altro pozzo,
che ti soffiano in cuore la vita per estrarti dall’anima altro petrolio
per il pubblico utilizzo.
È… questa… la promessa del petrolio, promessa mantenuta.
fine..
i profeti si sono ritirati
perciò non ti aspettare che i tuoi tornino da te
e per te,
per te gli schermi portano i loro giornalieri resoconti
e prendono questi alti stipendi..
quanto importante è il denaro
per una vita di decoro
il tuo sangue muto non si farà sentire
finché continui a gloriarti nella morte
finché – in segreto – continui ad annunciare
che l’anima l’hai posta in mano a chi non sa poi molto..
perdere l’anima richiederà del tempo,
ben più di quanto ne occorra per placare
i tuoi occhi che hanno pianto lacrime d’oro nero
rutti, più del tuo solito..
mentre i bar beano i clienti
con recite e ballerine seducenti..
accompagnato dal DJ
reciti le tue allucinazioni
e pronunci la lode di questi corpi oscillanti ai versi dell’esilio.
Resistere e sperare, sempre ❤ , Peace.
Traduzione di Chiara De Luca.
*Ripudio della propria religione.