i bleed each month to help make humankind a possibility. my womb is home to the divine. a source of life for our species. whether i choose to create or not. but very few times it is seen that way. in older civilizations this blood was considered holy. in some it still is. but a majority of people. societies. and communities shun this natural process. some are more comfortable with the pornification of women. the sexualization of women. the violence and degradation of women than this. they cannot be bothered to express their disgust about all that. but will be angered and bothered by this. we menstruate and they see it as dirty. attention seeking. sick. a burden. as if this process is less natural than breathing. as if it is not a bridge between this universe and the last. as if this process is not love. labour. life. selfless and strikingly beautiful.
Ecco perché, anche se ci conosciamo da poco, pochissimo, io sono pazza di Rupi Kaur.
Il pensiero che ho incollato sopra è l’introduzione a “Period”, un progetto fotografico che Rupi ha realizzato per un corso all’università nel 2015, il cui tema torna anche nelle sue poesie.
Domenica pomeriggio ho letto tutto “milk & honey” e ora ho una gran voglia di copiarvi sotto alcune delle mie poesie preferite e dirvi perché mi piacciono.
ai padri di figlie
ogni volta che
dici a tua figlia
che la sgridi
per amore
le insegni a confondere
la rabbia con la bontà
e la cosa sembra una buona idea
finché lei non cresce e
si affida a uomini che le fanno del male
perché somigliano tantissimo
a te
Mi piace perché, sebbene parli di sé e delle femmine (nella migliore accezione che potete immaginarvi, non ho una parola migliore da spendere al momento) lo fa mettendosi in relazione con l’altro. L’altro per eccellenza, il padre. Una verità così semplice.
mi dici di tacere perché
le mie opinioni mi fanno meno bella
ma io non sono nata con un fuoco in pancia
così da potermi spegnere
non sono nata con una leggerezza sulla lingua
così da essere facile da inghiottire
sono nata pesante
mezza lama e mezza seta
difficile da scordare e non facile
per la mente da seguire
Mi piace perché sfida la regola n. 1 di come si pensa una donna debba essere. Vedere “Sii bella e stai zitta” di Michela Marzano.
durante la seconda gravidanza
di mia madre avevo quattro anni
indicavo il suo ventre gonfio non mi era chiaro come
avesse fatto mia madre a ingrassare così tanto in fretta
mio padre mi prendeva far quei suoi tronchi di braccia e
diceva che la cosa più simile a dio in terra
è un corpo di donna è da lì che viene la vita
e he un uomo aduto mi dicesse una cosa
tanto potente in così giovane età
mi ha mutata in una che sa vedere l’intero universo
posato ai piedi della madre
Mi piace perché i maschi (ovviamente questa parola non ha un’accezione negativa come il corrispettivo femminile ;)))))))) , semmai testosteronica, ma io la intendo nella maniera più neutra possibile, se possibile…), i padri, non sono solo cattivi, che sarebbe banale e falso. E mi piace per la potenza della visione materna.
sto imparando
ad amarlo
amandomi
Mi piace perché è una verità sulla bocca di tutti, ma nel cervello di praticamente nessuno.
mi avevi forse presa per una città
abbastanza grande per una gita nel week end
io sono il sobborgo
che tu non hai mai sentito nominare
ma che attraversi sempre
non ci sono insegne al neon
niente grattacieli né statue
però c’è il tuono
perché io faccio tremare i ponti
non sono l’hot dog del baracchino ma confettura
artigianale
tanto densa da incidere la cosa
più dolce che le tue labbra tocchino
nons ono le sirene della polizia
sono lo scoppiettio di un camino
ti brucerei appure tu
non sapresti distogliere lo sguardo da me
perché nel farlo sarei talmente bella
che arrossiresti
non sono una camera d’albergo sono una casa
non sono il whisky che tu vuoi
sono l’acqua che ti serve
non avanzare pretese
e non provare a fare di me una vacanza
Questa poesia è la mia preferita. Perché le femmine consapevoli “fanno tremare i ponti“, ed è questo il significato della loro bellezza.
mi dici
che non sono come le altre
e impari a baciarmi a occhi chiusi
c’è qualcosa in quella locuzione – nell’idea
che per essere desiderata io debba essere
diversa dalle donne che considero sorelle
che mi fa venire voglia di sputare fuori la tua lingua
come se dovessi esser fiera di essere scelta da te
come se dovesse essere un sollievo pensare
di essere meglio di loro
Mi piace perché incrina il ritratto delle femmine come esseri in competizione fra di loro nella conquista del maschio, come incapaci, in generale, di stima e sostegno reciproco.
la prossima volta che lui
ti fa notare la
ricrescita dei peli
delle tue gambe ricorda
al ragazzo che il tuo corpo
non è casa sua
lui è un ospite
avvisalo di non
rendersi
malaccetto
mai più
Mi piace perché:
togliere tutti i peli
del tuo corpo va benissimo
se è ciò che tu vuoi
parimenti tenere tutti i peli
sul tuo corpo va benissimo
se è ciò che tu vuoi
Mi piace perché ho sempre desiderato leggere una poesia sui peli superflui o sedicenti tali 😉 .
a quanto pare
dire pubblicamente che ho il ciclo
perché l’effettiva biologia
del mio corpo è troppo concretaè accettabile vendere ciò
che sta fra due gambe di una donna
più di quanto non sia accettabile
nominarne i meccanismi internil’uso ricreativo di
questo corpo è ritenuto
bello mentre
la sua natura è
ritenuta brutta
Mi piace perché:
accettati
come sei progettata
… e fai in modo che anche gli altri lo facciano ❤ . Non abbiamo nulla da nascondere.
Riferimenti
Rupi Kaur, milk and honey, tre60
Tutte le foto sono prese dalla pagina Instagram di Rupi Kaur