Il Natale 1916 fu un Natale di guerra per Ungaretti. Il Natale 2015 è un Natale di guerra per troppi, per l’umanità inerte, per me, che mi sento in colpa e impotente.
Per me, che ho la fortuna di non avere la guerra fuori e intorno, ma che la covo dentro.
Ungaretti era in licenza a Napoli nel 1916 e la compagnia degli amici non gli bastava. Se la guerra la vivi, la vedi coi tuoi occhi increduli e umani, non la dimentichi, ti si attacca addosso per l’eternità.
Non puoi festeggiare, non sopporti che gli altri pretendano che tu stia bene. Vuoi essere dimenticato in un angolo, ti auguri di diventare un oggetto per non soffrire.
Come siamo fortunati, noi.
La poesia si chiama Natale ed era originariamente raccolta in Allegria di naufragi. Una triste ironia che mi fa stare abbastanza male.
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di stradeHo tanta
stanchezza
sulle spalleLasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticataQui
non si sente
altro
che il caldo buonoSto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
[…] ad immaginare cosa possa significare vivere in guerra non farebbero effetto queste poesie di Ungaretti soldato, ma non fa niente, non sarà mai inutile copiarle e […]