In questo periodo sono di poche parole. Sono Letteralmente di pochissime parole. Sono incostante, da sempre, e in questo sono costante e puntuale.
Anche nel mio piccolo cosmo temporaneamente quasi muto ho comunque trovato la giusta sequenza di lettere per ricordare P. P. Pasolini, che compie oggi gli anni.
Sono uno
che è nato in una città piena di portici nel 1922.
… scriveva in Poeta delle ceneri, che stavo per copiare qui per intero, pazza d’amore e ubriaca da quella moltitudine di versi lucidi, emotivi, solidi.
Stavo per copiare quella poesia, quando ho trovato invece quest’altra, tratta dai Diari 1943 – 1953.
Mai letta prima di oggi, ed è stato amore a prima vista. Un’ottima cura contro la mia volontaria afasia.
Ciò che non esprimo muore.
Non voglio che nulla muoia in me.
Il mio orgasmo è consumarmi
fino ai detriti della pazzia
il mio orgasmo è risparmiarmi,
non perdere una lacrima…
Mi scuote una febbre di maniaco
al pensiero di giungere tardi
di perdere un istante: troppa vita
deve affrontare questo vivo
che io nutro senza averne forze.
Muta e innamorata torno fra e carte di P.P.P., in attesa che le parole tornino dentro di me.